Atomic Blonde
1989. Lorraine Broughton, agente dell'MI6 britannico, con lividi ed ecchimosi evidenti, viene interrogata dal suo diretto superiore e da un rappresentante della CIA a proposito della sua recente missione in una Berlino ante caduta del Muro. Un agente sotto copertura era stato assassinato e gli era stata sottratta una lista contenente i nomi e i compiti di tutti gli agenti occidentali in azione. A Lorraine era stato affidato il compito di scoprire in quali mani era finita e di recuperarla prima che quanto in essa contenuto desse il via alla terza guerra mondiale.
Dopo essere stata una guerriera futuribile nell'iperdinamico Mad Max: Fury Road Charlize Theron non poteva non misurarsi con un passato recente e con un genere che ha visto quasi di default trionfare i maschi, relegando le donne al ruolo di curvilinei gadget o, al massimo, a interessate seduttrici alla Mata Hari.
L'occasione gliel'ha offerta una graphic novel del 2012 di Antony Johnston e Sam Hart dal titolo "The Coldest City". La città più fredda di tutte è ovviamente la Berlino ormai vicina al crollo del Muro e pertanto pullulante di agenti appartenenti alle Intelligence di svariati Paesi. Perché ovviamente? Perché la capitale tedesca ha una tale consapevolezza di questo specifico passato da aver inaugurato circa due anni fa un interessantissimo museo dedicato allo spionaggio con il claim "Berlino città delle spie". È in questa città livida ma simile ad un ordigno esplosivo il cui timer è già stato attivato che agisce Lorraine Broughton la cui missione ci viene narrata in flashback informandoci sin da subito, grazie a un corpo segnato dalla violenza, che non deve essere stata priva di ostacoli. David Leitch ha nella sua biografia una lunga attività di stuntman e, dinanzi alla graphic novel, deve aver pensato di poter trasformare il disegno in azione avendo a disposizione un'attrice capace di affrontare personalmente anche le scene più complesse ed oggettivamene pericolose. Ecco allora che lo 007 di Daniel Craig, che ha traghettato Bond in un universo in cui la brutalità degli scontri non è soggetta a censure, ha trovato una collega che gli sta alla pari ed è anch'essa perdipiù britannica. Lorraine Broughton non ha remore nell'uso delle armi e della forza fisica così come non ne ha nella dimensione sessuale. Questo però non significa che Leitch abbia costruito il film solo attorno a questi elementi.
La spy story c'è ed è più che sufficientemente dotata di sospetti e di colpi di scena. Il fatto stesso che Lorraine venga interrogata anche da un agente della CIA mentre il capo dei servizi britannici osserva il tutto dietro a un vetro monodirezionale la pone nella condizione non solo di chi relaziona su una missione ma anche di sospettabile e sospettata. Questo aumenta l'interesse nell'azione di una donna che non perde nulla della sua splendida femminilità anche quando agisce come il più spietato degli uomini. Ciò che la contraddistingue è la consapevolezza di essere alla pari con gli esponenti dell'altro sesso con i quali condivide, come da istruzioni ricevute, la più completa diffidenza nei confronti di chi la avvicina. Al punto che di ognuno di loro dirà di fidarsi come delle previsioni meteo. Come in ogni spy story degna di questo nome.
Berlino, 1989, Lorraine è la migliore spia d'Inghilterra e viene inviata nella città ancora divisa dal Muro per recuperare un dossier, che contiene informazioni su tutti gli agenti delle forze alleate. Qui affianca David Perceval, che opera a Berlino da dieci anni, e insieme navigheranno gli intrighi tra numerosi fazioni senza potersi fidare di nessuno. Anche la glaciale Lorraine del resto ha qualcosa da nascondere... Sulla colonna sonora Leitch ha dichiarato: "Il copione aveva atmosfere in linea con i cliché della Guerra Fredda, molto noir con tanto di impermeabili, e mi sono chiesto: "Come posso renderlo punk rock?" Berlino è piena di colore, di musica e di vita. Ho dato a tutto il film uno stile da videoclip moderno, anche se la musica è quella degli anni '80, con molto pop e new wave".
Ci sono i Depeche Mode, David Bowie e i 'Til Tuesday, abbiamo 15 tracce dagli anni '80; ognuna è iconica. David Leitch
David Leitch, già coautore non accreditato di John Wick e con una lunga carriera da stunt man alle spalle, esordisce ufficialmente alla regia con un film esplosivo, che in inglese si intitola Atomic Blonde in un trasparente gioco di parole con Atomic Bomb (inspiegabilmente non mantenuto dal titolo italiano Atomica Bionda, che non fa assonanza con "bomba atomica", e sì che basta invertire i termini...). Il film è stato presentato lo scorso maggio al festival SXSW (South by South West) di Austin, dove è stato accolto da scroscianti applausi. Non ultima ragione: aver riportato la statuaria Charlize Theron a un ruolo action scatenato come in Mad Max: Fury Road, rendendola però ancora più protagonista di scene spericolate. L'attrice infatti ha dovuto allenarsi intensamente per tre mesi, con lo stesso team che ha addestrato Keanu Reeves per John Wick. Charlize Theron ha dichiarato: "Ho avuto otto straordinari allenatori che in pratica mi facevano vomitare ogni giorno, e gli sono molto grata. Mi sono anche rotta due denti in fondo alla bocca, per quanto li stringevo nel tentativo di sferrare colpi più forti".
Già le prime clip diffuse per promuovere il film mostrano infatti scene di lotta sensazionali, dove la diva sudafricana se la vede con energumeni che pesano il doppio di lei, ma che non riescono ad avere la meglio sulla sua grazia e la sua glaciale determinazione. Lorraine si immerge nell'acqua ghiacciata ed è così dura e sicura di sé da non guardarsi mai indietro quando sconfigge o uccide qualcuno. Il film è tratto da un graphic novel di Antony Johnston e Sam Hart intitolato "The Coldest City" (inedito in Italia) e agli intrighi del fumetto David Leitch ha aggiunto una gran quantità d'azione. Non tutta però sarà sopra le righe come potrebbero far pensare il trailer e le clip; c'è infatti una progressione anche nei combattimenti. A questo proposito il regista ha svelato che "la scena di lotta con la canna dell'acqua per esempio è un momento alla Jackie Chan, ma anche l'azione ha un suo arco. All'inizio del film ci siamo divertiti ma poi il tono si fa via via più cupo e le sequenze di combattimento sono più realistiche e concentrate sul personaggio". Il regista ha voluto di nuovo con sé due collaboratori di John Wick: il direttore della fotografia Jonathan Sela, che ha appena firmato le cristalline immagini di Transformers - L'ultimo cavaliere, e il compositore Tyler Bates, sodale anche di James Gunn per Guardiani della Galassia e di Tartakovsky per Samurai Jack. Soprattutto Leitch, che dirigerà anche l'atteso Deadpool 2, si è potuto affidare a un grandissimo cast, con James McAvoy come coprotagonista, Sofia Boutella nei panni della sexy spia francese Delphine, e veterani quali Toby Jones, Eddie Marsan e John Goodman a impreziosire il tutto.