Have a fun!

Il silenzio grande

Cover Image for Il silenzio grande
Fred Flinstone
Fred Flinstone

Napoli. Villa Primic, che è stata un tempo un'abitazione di prestigio con vista su Capri, sta per essere messa in vendita. A deciderlo è stata Rose, moglie del noto scrittore Valerio, in parte sostenuta dai figli. L'unico che non vorrebbe lasciare la dimora è proprio Valerio il quale ha il sentito ma discreto appoggio della domestica divenuta ormai una di famiglia. Ma Valerio si è chiuso per troppo tempo nel suo mondo fatto di libri per poter davvero partecipare alle decisioni che vengono prese.

Dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica conservandone l'impianto con, in aggiunta non secondaria, la possibilità di utilizzare una scenografia che gli permette di far scoprire a poco a poco quel personaggio fondamentale che è Villa Primic.

Sono quelle mura, sono quegli spazi che, non vissuti dal protagonista autoseppellitosi nel suo studio biblioteca, vedremo esistere nel momento in cui stanno per perdere la loro funzione di luoghi in cui lasciare (o non lasciare) traccia del proprio passaggio esistenziale. Perché Valerio può indubbiamente rinviare, con la sua presenza di Nome noto e in buona misura pervasivo, alla figura di papà Vittorio ma il legarlo soltanto a questo riferimento significherebbe depauperare un testo e una messinscena che sanno andare oltre. Gassmann in un'intervista ha affermato di voler fare un "film di una volta": ben vengano questi film quando sono plasmati non solo di professionalità (e qui ce n'è in abbondanza) ma anche di un sentire profondo che si avverte già dalla scelta e dalla prestazione degli attori. Ognuno di loro viene servito dalla macchina da presa che si sente guidata da un collega che conosce in profondità non solo il testo ma anche le loro psicologie e quanto le stesse possano dare ai personaggi. Se di Buy e di Gallo si potrebbe tornare a ripetere ciò che è noto sulle reciproche capacità interpretative, non si dirà mai abbastanza di Marina Confalone che offre alla sua Bettina un'umanità e una varietà di sfumature che già da sole varrebbero la visione. Lei, che ebbe come Maestro assoluto Eduardo, si trova ora ad agire su un testo che ad alcuni ricorderà Cechov ma che, proprio nel personaggio di Valerio, ha echi di Luca Cupiello.

La distanza sul piano culturale tra i due personaggi è abissale ma su quello esistenziale, su quel rifiutarsi più o meno consciamente di vedere la realtà che sta loro intorno, sono più vicini di quanto non possa sembrare. Con la differenza però che Valerio scrivendo i suoi libri (di successo ma privi di compromessi) ha finito con il non accorgersi di come indirettamente stesse marcando le vite dei suoi familiari non con i tasti della sua macchina per scrivere ma con un'ingombrante presenza/assenza. È proprio questa dimensione che Gassmann (il quale si riserva un autoironico cameo) indaga grazie a un'ambientazione da metà anni Sessanta che però non rinuncia a porre domande sull'esistenza di ognuno che valgono per ogni epoca. Quesiti che forse sarebbe più agevole rimuovere ma che un film come questo, in grado di arrivare ad un ampio pubblico, fa bene a riproporre.

More Stories

Cover Image for Diabolik

Adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani per la regia dei Manetti Bros.

Comedy2021
Fred Flinstone
Fred Flinstone
Cover Image for Domina

La storia della politica di Roma vista dallo sguardo delle donne che l'hanno vissuta

Drama2021
Fred Flinstone
Fred Flinstone